domenica 16 dicembre 2007

Mirror Train

Il mondo sta per finire…ne sono più che sicuro. Ho annunciato diverse volte l’evento, ma questa è la prima volta in cui le circostanze non possono che essere rivolte in questa direzione. Diciamo che le mie considerazioni non vengono dal nulla, ho infatti cominciato a leggere l’ultima enciclica pubblicata da nostro amato Benedetto XVI, Spe salvi; ed in mezzo a tutti quei discorsi relativi alla speranza, alla salvezza e alla speranza come salvezza, ho cominciato a Dubitare. Era davvero la prima volta…era la prima volta che dubitavo del Socialismo. Colonna sonora della mia vita, il pessimismo, mi spinge a non credere a niente, o meglio a credere che da tutto difficilmente verrà qualcosa di buono. Ma succedono cose strane forte, cazzo. Le persone litigano e o alla ricerca di consigli o alla ricerca di salvezza chiedono aiuto a me..ed io ci provo ma finisco per trovarmi sempre coinvolto da un lato o dall’altro. Succede che il mio migliore amico non è più single ed io sono contento per lui e succede che mangio belle fette di carne con me stesso, sono orgoglioso quando capisco da prima che c’è qualcosa tra due, anche se le ultime due cose che ho detto non c’entrano niente l’una con l’altra. Dovrei studiare ma non mi va per niente. Sono stanco e ieri sera ho pure perso ben ottanta centesimi a poker (che considerando, ad esempio, le mie finanze odierne, corrisponderebbero al 50% del patrimonio a mia disposizione). Non so come arriverò a Capodanno, in qualche modo farò, ma tra meccanici, assicurazioni e debiti vari so solo che i dindini non mi bastano più. Parliamo di cose più allegre? NO! Non c’è motivo. Anzi arrivederci, devo uscire. Forse.

lunedì 10 dicembre 2007

Farewell

E va bene..per ora sono sul malinconico andante. Non sono triste o depresso. Mi capita però sempre più spesso di pensare alla mia vita qualche anno fa. L’elenco delle cose per cui è valsa la pena nascere è pieno di cose appartenenti ad un capitolo ormai scritto della mia esistenza…l’altro post dedicato a silvia mi fa rendere conto di quanto tutto mi manchi. Non vedo nel domani la possibilità di trovare nelle persone quello che sono riuscito a trovare fin’ora non perchè non ce ne siano di bellissime in giro (intendo belle interiormente) ma soltanto perché non sono predisposto io allo stesso modo. Ripasso tranquillamente ogni sera prima di addormentarmi i momenti, o meglio, i ricordi che mi restano dei momenti più belli…mi passa davanti agli occhi quel quarto ginnasio vissuto in una dimensione tutta mia ed unicamente in funzione delle poche persone che riuscivo a reputare amiche…mi passa il quinto ginnasio con tutta la sua passione politca e con l’esperienza di un qualcosa che ormai non c’è più, i primi momenti di socializzazione con i compagni…poi c’è il terzo anno…quel meraviglioso primo liceo che ha cambiato la mia vita con tutti i nuovi amici, la nuova musica e nuove ragioni di vita..i primi amori e le prime delusioni, i primi tiri, il cambiamento totale dentro e fuori..c’è il secondo liceo, l’anno della maturità, l’anno delle sigarette, l’anno della distruzione interiore, l’anno dark, l’anno della libertà, l’anno delle prime lacrime…e infine arriva il quinto anno, l’anno di hillary e di tutte le stupende emozioni che con lei ho provato estraniandomi dal mondo. Non voglio qui fare un elogio del passato ne buttare una sola goccia di merda su quello che ho vissuto. Perfetto è cominciata una nuova era ma fortunatamente mi rendo conto che le cose che realmente mi servono a sopravvivere sono qui e non se ne andranno facilmente.
C’è Irene, c’è Andrea, c’è Kingo, c’è Giglio, c’è Guccini, ci sono i Pink Floyd, ci sono i Cccp, c’è Rita Hayworth che mi guarda dall’alto, ci sono le Lucky Strike rosse, c’è Argo, c’è il mio albero di natale, ci sono le mie lacrime, i miei piedi, la mia Suzukina verde ormai auto-fogna, c’è quella falce accanto al martello da cui non si staccherà mai, c’è Kubrick e c’è la voglia di crescere e il mio eterno ozio. Ci sono io, e questo mi basta. Resto in piedi!
Alla faccia degli invidiosi!

giovedì 6 dicembre 2007

A Silvia

Silvia, rimembri ancora quel tempo della tua vita mortale…ricordi i tempi di “Tacchino e lacrime”, i tempi del Babbarasatàio e di tutti gli altri neologismi (Sciaparancazzuòla, Cascheramamontialpòrtel, Tascarepetàndio, ‘Nselkerpadorli, Stipocafarandia, Alapapapapparèda, Bradacatapònti), le ore di Pedro passate a recitare o a ridere di Garcia Lorca e Vicente Alexandre, i miei conti per trovare i soldi per andare in Grecia e le tue lettere ad Andrea, i giochini con i quattro numeri da indovinare e i disegni che appendevamo al muro; ho trovato un block notes dell’anno scorso…una pagina a caso: “…8 marzo 2007…giovedì…ora di storia…mancano 5 minuti…mancano 4 minuti…mancano 3 minuti…mancano 2 minuti…manca un minuto!”..chiaramente manca la fine perché sono scappato prima. Mi accorgo che mi manchi. E penso a quell’anno..ai miei disegni del pupazzo allucinante e al tuo conto alla rovescia ogni volta che dovevi andare a Roma, il gloglottare continuo che ci contraddistingueva..i tempi del corso di teatro e della mia opera minimalista “Glo Glo”..i tempi di “Tua madre e il pastore” by Teocrito, i tempi di g-gl-gli per dirlo bene, i tempi del mio amore e del mio motto, i tempi dell’erezione del Vesuvio e delle poesie sconce di Marziale che ricopiavo sempre, i tempi del Bidupede di Sofia, e delle gare di battute con Andrae, i tempi dei colossali nomi-cose-città con Vittorio che inventava animali tipo il Pavero..i tempi dei compiti in classe copiati l’uno dall’altra e di quelli di storia costruiti insieme, i tempi della nostra opera teatrale “Che modi!” rimasta tristemente incompleta, i tempi in cui tu prendevi appunti su Inconscio-Preconscio-Conscio e io dormivo beatamente seguendo le orme di DiCaro, i tempi passati a scrivere le minkiate dei professori (“Quello che ognuno di noi siamo” T.Gullo – “Raccogliendo una certa quantità di migliaia di voti” F.Pennisi) e i capolavori nelle versioni (“Dopo che mia madre terminò, tutti i maltrattamenti dovevano morire sapevano che era colpa sua” DiCaro); i terribili minuti passati a sudare freddo in attesa degli sms con cui tua sorella ci passava le versioni di greco, e quelli di maluchiffare in cui io disegnavo le bandiere e tu le chiavi di violino, insomma quell’intero ultimo anno scolastico che abbiamo vissuto fianco a fianco e che ora mi manca tanto.

lunedì 3 dicembre 2007

Dancing Days

Piccolo elenco di cose per le quali, secondo me, è valsa la pena di nascere:

U pani ca meusa della friggitoria di piazza Nascè, le partite di calcio nei corridoi dell’albergo di Siracusa, il primo tiro di canna al Parque del Retiro di Madrid, Anale che passione extended version da 42 minuti, il corteo del 5 dicembre 2002 con gli operai di Termini Imerese, il concerto della PFM, quello dei Genesis e quello dei Deep Purple, la finale dei mondiali del 2006 e il post-partita al politeama, il primo disco comprato dei Cccp, l’estate infinita con Giova Costa e Mercka, il capodanno da Agostino Collura, il primo bacio con Hillary, il pogo allo zsa zsa su Piccola stella senza cielo, il sivo col Tasso, il campeggio dei Giovani Comunisti del 2004, il primo pacchetto di Lucky Strike rosse, l’halloween da Giorgio in cui ho conosciuto Kingo, la prima volta in cui ho sentito Maracaibo, i Wax Trowels, il trenino dentro i locale di Sirtaki ad Atene, gli anni da rappresentante di consulta e d’istituto al Meli, la porta spaccata ad una delle tante riunioni del collettivo, le nottate da Lanieri, l’occupazione del galilei 2003/04, Stairway to heaven, la Forst, il corso di Cinisi con Claudia sulle spalle, i due concerti dei Modena City Ramblers, il festino da Prestia, le imprese di Giglio da Stancampiano, la voce di Patti Smith e le note di Keith Emerson, le lacrime sull’assolo di Comfortably Numb del Live8, le manifestazioni del 25 aprile, la prima volta a portella della ginestra, gli occhi di Sofia, il delirio del primo Itaca, il treno per Roma del 20ottobre, il peto in classe durante l’ora di arte, la “stalla coi muli”, le elezioni del 9 e 10 aprile, Irene quando è dolce, Andrea quando mi da ragione, la pizza da Ximenes, l’autografo di Peppino Di Bernardo, il saluto di Battiato, la perenne ricerca, l’anima in pena, la prima volta, ogni lacrima.

Questi sono i pochi ricordi del mio piccolo mondo antico e contemporaneo…se volete aggiungere qualcosa che ho dimenticato fate pure.

domenica 2 dicembre 2007

Breve immagine

“Breve immagine che vorrei sempre mia…” tutto ritorna, ne sono sempre stato sicuro; le persone si dimostrano sempre per quelle che sono e noi, anche se ci proviamo e a volte ci illudiamo dei risultati, non possiamo nascondere i sentimenti che realmente proviamo per qualcuno. Siano essi più vicini all’odio piuttosto che all’amore. Evitare di cominciare a provarli, violentarsi, forse è l’unica alternativa. “Ciò che hai fatto ieri tu domani rifarai...” tutto ritorna, dicevo; e mentre tutto ritorna il tempo fugge. Non voglio essere fatalista o depresso come a molti piacerebbe, non voglio darmi la zappa sui piedi, ne pulire la merda con la merda, sono semplicemente realista, forse più del re stesso. Mentre perdiamo tempo a fare cose identiche con persone identiche, trascuriamo ciò di cui ci dovremmo nutrire…ecco lo sapevo, sto diventando come tutti gli altri, non ci posso fare niente perché questa è una cosa che mi sta particolarmente a cuore, anche se molto difficile da esprimere. Porco dio mi ha fatto vibrare molto di più la schiena uno sguardo di Claudia Palazzo mentre cantava o ancora l’abbraccio di un amico che non vedevo da tantissimo tempo e che non riuscivo a considerare tale, rispetto a una intera serata che se pur passata con persone che ritengo molto molto vicine a me, non mi ha dato alcuna emozione. Non sono insensibile ma il rapporto quantitativo e soprattutto qualitativo tra momenti come quelli elencati è tristemente palese oltre che svantaggioso per me. Vorrei tornare a emozionarmi.

Alienazione.