lunedì 10 dicembre 2007

Farewell

E va bene..per ora sono sul malinconico andante. Non sono triste o depresso. Mi capita però sempre più spesso di pensare alla mia vita qualche anno fa. L’elenco delle cose per cui è valsa la pena nascere è pieno di cose appartenenti ad un capitolo ormai scritto della mia esistenza…l’altro post dedicato a silvia mi fa rendere conto di quanto tutto mi manchi. Non vedo nel domani la possibilità di trovare nelle persone quello che sono riuscito a trovare fin’ora non perchè non ce ne siano di bellissime in giro (intendo belle interiormente) ma soltanto perché non sono predisposto io allo stesso modo. Ripasso tranquillamente ogni sera prima di addormentarmi i momenti, o meglio, i ricordi che mi restano dei momenti più belli…mi passa davanti agli occhi quel quarto ginnasio vissuto in una dimensione tutta mia ed unicamente in funzione delle poche persone che riuscivo a reputare amiche…mi passa il quinto ginnasio con tutta la sua passione politca e con l’esperienza di un qualcosa che ormai non c’è più, i primi momenti di socializzazione con i compagni…poi c’è il terzo anno…quel meraviglioso primo liceo che ha cambiato la mia vita con tutti i nuovi amici, la nuova musica e nuove ragioni di vita..i primi amori e le prime delusioni, i primi tiri, il cambiamento totale dentro e fuori..c’è il secondo liceo, l’anno della maturità, l’anno delle sigarette, l’anno della distruzione interiore, l’anno dark, l’anno della libertà, l’anno delle prime lacrime…e infine arriva il quinto anno, l’anno di hillary e di tutte le stupende emozioni che con lei ho provato estraniandomi dal mondo. Non voglio qui fare un elogio del passato ne buttare una sola goccia di merda su quello che ho vissuto. Perfetto è cominciata una nuova era ma fortunatamente mi rendo conto che le cose che realmente mi servono a sopravvivere sono qui e non se ne andranno facilmente.
C’è Irene, c’è Andrea, c’è Kingo, c’è Giglio, c’è Guccini, ci sono i Pink Floyd, ci sono i Cccp, c’è Rita Hayworth che mi guarda dall’alto, ci sono le Lucky Strike rosse, c’è Argo, c’è il mio albero di natale, ci sono le mie lacrime, i miei piedi, la mia Suzukina verde ormai auto-fogna, c’è quella falce accanto al martello da cui non si staccherà mai, c’è Kubrick e c’è la voglia di crescere e il mio eterno ozio. Ci sono io, e questo mi basta. Resto in piedi!
Alla faccia degli invidiosi!

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