lunedì 6 agosto 2007

Il posto delle fragole

La vita procede tranquillamente, la temperatura sembra scesa, la nullafacenza aumenta a vista d'occhio; si attende ancora il ritorno di amici dispersi tra l'Olanda e l'Inghilterra. Qualche cosa però è successa..la settimana scorsa, infatti, si sono spenti due tra i più grandi registi della storia del cinema, Ingmar Bergman e Michelangelo Antonioni; premetto di conoscere poco l'opera dei due autori, ma con certezza posso affermare di preferire il primo al secondo. "Il settimo sigillo" rimane un capolavoro immortale della storia del cinema, insieme a "Fanny e Alexander" e "Il posto delle fragole", ed è triste che per permettere di poterli rivedere in tv, anche solo per permetterne la conoscenza ad un pubblico più ampio, bisogni aspettare la morte. Le morti dei due grandi maestri non sono stati gli unici eventi a funestare il panorama cinematografico, qualche giorno fa, infatti, a soli 58 anni, si è spento anche Ulirch Muhe, grandioso interprete di un agente della Stasi in "Le vite degli altri" (film premiato con l'Oscar nel 2006). Non intendo spendere altre parole su queste tristi scomparse, spero soltanto che l'insegnamento di grandi maestri, e i piccoli capolavori di recitazione realizzati da attori semi-sconosciuti come Muhe, possano essere da esempio per un cinema, il nostro, intento a concentrare la propria produzione o sul filone mocciano-adolescenziale, o su quello demenziale.

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